Cavo Orale

Il tumore della cavità orale è una forma cancerosa che si sviluppa nella bocca (o cavità orale), cioè nel tratto iniziale del tubo digerente che si estende dalle labbra fino al velopendulo, che divide la bocca dalla faringe.
Complessivamente i tumori orofaringei rappresentano il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna. In quest’ultima, tuttavia, l’incidenza di questo tumore è lentamente ma progressivamente aumentata, a causa del maggior consumo di tabacco da parte delle donne verificatosi nell’ultimo ventennio.
Annualmente in Italia si registrano circa 8.000 nuovi casi e circa 3.000 decessi (uno ogni tre ore).

Il 90% dei casi il tumore della cavità orale origina dalla trasformazione tumorale delle cellule di rivestimento della bocca. Poiché all’osservazione microscopica le suddette cellule tumorali hanno l’aspetto di squame, questi tumori sono definiti carcinomi a cellule squamose.

La mucosa della cavità orale con il tempo perde alcune proprietà difensive nei confronti degli stimoli ambientali nocivi e di conseguenza l’età è di per sé un fattore di rischio, con una maggior incidenza per tale forma tumorale fra i 50 e i 70 anni.

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Fra gli stili di vita che possono influire sul rischio di ammalarsi di tumore del cavo orale c’è al primo posto il consumo di tabacco. A questo proposito vale la pena ricordare che non esistono sigarette “light” che risultino meno dannose né un modo meno nocivo di fumare: molti studi hanno infatti dimostrato che i fumatori di sigaro e pipa sono soggetti allo stesso rischio di tumore del cavo orale di chi fuma sigarette.
Oltre alla tossicità delle circa 4000 sostanze presenti nel tabacco e derivanti dalla sua combustione, va considerato anche il danno fisico sulle mucose della bocca causato dall’elevata temperatura del fumo di sigaretta.

L’abuso di alcol è un altro importante fattore di rischio per l’insorgenza di questo tumore. Esso agisce attraverso un duplice meccanismo: da un lato, infatti, facilita la solubilizzazione nella saliva delle sostanze cancerogene contenute nel tabacco, dall’altro, provocando un danno al fegato, potrebbe diminuire anche la potente capacità detossificante di quest’organo.

l tabacco e l’alcool costituiscono i fattori di rischio principali per i tumori della cavità orale, sia singolarmente, ma soprattutto in combinazione fra di loro: in effetti oltre il 75% di tutti i carcinomi otorinolaringoiatrici (ORL) interessano gli alcolisti e i forti fumatori.

Poiché la degenerazione neoplastica delle lesioni precancerose avviene in genere lentamente negli anni, la loro diagnosi precoce e la successiva rimozione portano alla completa guarigione nella misura dell’80 e persino del 100% dei casi.

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Le persone al di sopra dei 40 anni dovrebbero sottoporsi ad accurata visita specialistica in caso di sintomi del distretto ORL, che persistano oltre le tre settimane. Anche tutti gli individui dediti al fumo di tabacco (sigarette, pipa, sigaro) o che assumono regolarmente alcol dovrebbero prestare particolare attenzione alle lesioni precancerose e a qualsiasi segno o sintomo anticipatore di tumore del cavo orale.

La visita di prevenzione per il tumore della cavità orale mira a diagnosticare e rimuovere le lesioni precancerose ed i carcinomi nelle fasi più precoci. In assenza di sintomi, i principali esami diagnostici sono l’ispezione e la palpazione (alla ricerca di masse) del pavimento della bocca, del palato molle e della lingua, con l’aiuto di uno specchietto da dentista. Il paziente stesso può svolgere un ruolo determinante in questo tipo di prevenzione, eseguendo periodicamente l’autoesame della bocca.

La visita clinica può essere approfondita con l’esplorazione delle strutture non accessibili ad occhio nudo tramite un fibroscopio ottico.

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Il fibroscopio è un tubo dal diametro di circa 5 mm, costituito da un fascio di fibre ottiche. Grazie alle proprietà della fibra ottica, le immagini vengono trasmesse ad un apposito visore. L’eventuale illuminazione necessaria durante l’uso del fibroscopio viene fornita all’inizio del tubo, e sempre sfruttando le proprietà di riflessione interna della fibra ottica, arriva fino alla parte finale fornendo luce alla zona da osservare.

L’esame è assolutamente indolore, si esegue senza anestesia, in ambulatorio, su pazienti di qualsiasi età e non richiede alcuna preparazione specifica. L’esame dura pochi minuti: il sondino viene inserito nel naso da una narice e da qui viene raggiunta la parte posteriore del naso, cioè il rinofaringe. Si prosegue in basso verso la laringe e la faringe. L’esame è ben tollerato dalla maggioranza degli utenti, può risultare leggermente fastidioso, ma non doloroso.
Oltre ad esplorare tutto il distretto otorinolaringoiatrico non valutabile dall’esterno, il fibroscopio permette di valutare la funzione laringea (motilità delle corde vocali) e l’eventuale presenza di ulcerazioni o masse della faringe, della laringe e dei seni paranasali.
Ad oggi questa metodica diagnostica è diventata un esame di routine nella visita otorinolaringoiatrica, data l’importanza e la completezza delle informazioni in grado di fornire, rispetto all’eventuale minimo disagio apportato all’utente.

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Le visite otorinolaringoiatriche con fibroscopia si eseguono in tutti gli ambulatori LILT, su appuntamento telefonando ai numeri disponibili nella sezione “contatti“.

Per approfondimenti, scarica l’opuscolo redatto dal Comitato Scientifico Nazionale della LILT sul tumore della cavità orale .

IMPORTANTE:
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