Senologia

Nei Paesi industrializzati il carcinoma mammario è, per incidenza e mortalità, al primo posto tra i tumori maligni della popolazione femminile.

In Italia ogni anno il tumore della mammella colpisce circa 37.000 donne ed è stato calcolato che una donna su 10 svilupperà il cancro della mammella nel corso della sua vita. Nel sesso femminile rappresenta il 25% di tutti i tumori.

Il trend registra un aumento costante dell’incidenza di questa neoplasia, in particolare nei paesi industrializzati dove è circa 10 volte più frequente rispetto alle aree del terzo mondo.
Contemporaneamente si inizia a registrare una diminuzione della mortalità, dovuta al miglioramento dei percorsi di diagnosi precoce, alle campagne di screening e alla efficacia delle terapie adottate, affidate a una equipe multidisciplinare di specialisti dedicati. Il tasso di guarigione a 5 anni oggi si attesta stabilmente intorno al 95%.

Il rischio di sviluppare un tumore al seno si modifica in rapporto all’età: i tassi di incidenza aumentano esponenzialmente fin verso i 50 anni, quindi subiscono una pausa, o addirittura una lieve diminuzione, per poi riprendere a crescere, ma con un tasso inferiore, dopo l’età della menopausa.
Poichè numerosi studi hanno dimostrato una stretta correlazione tra l’insorgenza del tumore al seno e gli ormoni sessuali, i casi di malattia aumentano anche con una prolungata esposizione agli ormoni prodotti  dall’ovaio prima della menopausa. Le donne con vita fertile più lunga sono più a rischio, sia nel caso di prima mestruazione precoce, sia in quello di menopausa tardiva.
Maggiore è il numero delle gravidanze, minore è il rischio. Anche l’età della prima gravidanza è influente: una gravidanza prima dei 30-35 anni sembra proteggere dal rischio di tumore al seno, così come un allattamento prolungato.

Per quanto riguarda la familiarità è ipotizzabile un aumento del rischio quando in famiglia vi sono casi di tumore al seno in parenti prossimi (madre, sorella) sia da parte materna che da parte paterna. In presenza di una forte familiarità di casi di tumore dell’ovaio e del seno, si può sospettare una predisposizione genetica, individuabile attraverso alcuni test.

Per quanto riguarda la prevenzione del tumore al seno, esistono alcuni comportamenti di vita ed individuali che possono aiutare l’organismo a proteggersi: un’alimentazione ricca di frutta e verdura fresca, soia, cereali non raffinati e legumi ha un valore protettivo nei confronti del tumore del seno.  Anche una costante attività fisica può svolgere un’azione protettiva nei confronti del tumore del seno, specialmente in menopausa.

I segni clinici più importanti sono rappresentati dal riscontro di un nodulo o un’area di addensamento mammario, palpabile e non dolente, scoperto in genere dalla paziente stessa. E’ importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite dai capezzoli, cambiamenti dell’aspetto della pelle o della forma del seno. La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l’aiuto anche dell’ecografia).

Controlli seriati, autopalpazione, visita senologica rappresentano le prime fasi per una efficace diagnosi precoce.

L’autopalpazione permette alla donna di conoscere il proprio seno. Dopo i 25 anni, andrebbe effettuata regolarmente una volta al mese nei giorni successivi al ciclo mestruale e consiste nell’osservazione allo specchio delle proprie mammelle e nella palpazione delle stesse.
È particolarmente importante comprendere che il compito dell’autoesame non è la diagnosi ma solo “la conoscenza” delle proprie mammelle e quindi la percezione di eventuali cambiamenti persistenti da comunicare tempestivamente al proprio medico.

Nella figura è rappresentata schematicamente la procedura da seguire per una corretta autopalpazione del seno.

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Sul tema della prevenzione del tumore al seno e sulle tecniche dell’autopalpazione, la LILT  realizza, nelle scuole secondarie della Provincia di Lecco, un progetto intitolato “Venere andata e ritorno” che ha l’obiettivo di trasmettere informazioni scientifiche sui fattori di rischio e di protezione per il tumori alla mammella alle ragazze adolescenti. Inoltre, allo scopo di stimolare l’assunzione di un atteggiamento responsabile verso la propria salute, un medico senologo specializzato insegna le tecniche di autoesame del seno (autopalpazione) a tutte le ragazze che scelgono di aderire alla proposta.

La visita senologica eseguita da un medico esperto, andrebbe effettuata una volta l’anno a partire dai 25/30 anni di età. Ha lo scopo di inquadrare la paziente e stabilire il corretto iter diagnostico-terapeutico.
La visita senologica consiste nella esecuzione, da parte di un medico, di un esame clinico completo delle mammelle. Si suddivide in tre fasi: anamnesi, ispezione e palpazione.

- Anamnesi: raccolta di informazioni sulla presenza di fattori di rischio e di sintomi/segni. E’ necessario raccogliere informazioni relative ad una eventuale familiarità per carcinoma della mammella, all’età di inizio e di fine dell’attività mestruale, all’età della prima gravidanza, all’allattamento, al regime dietetico, alle eventuali pregresse patologie ed alle terapie ormonali. Si analizzano, quindi, le caratteristiche degli eventuali sintomi/segni, quali la tumefazione e la secrezione dal capezzolo.
- Ispezione: la paziente è seduta e viene osservata in diverse posizioni analizzando la forma, le dimensioni, la simmetria ed il profilo di entrambe le mammelle.
- Palpazione: in questa fase dell’esame clinico si palpano entrambe le mammelle, i prolungamenti ascellari, i cavi ascellari, i solchi sottomammari, le fosse sopra e sottoclaveari. La paziente viene esaminata prima da seduta e successivamente nella posizione supina. La visita viene completata con la palpazione del capezzolo e dell’areola, per la valutazione di ispessimenti e/o nodularità. Con una delicata spremitura del capezzolo si può mettere in evidenza un’eventuale secrezione.

La mammografia è un esame radiologico diretto della mammella che si esegue comprimendo una mammella alla volta su un apposito sostegno ed eseguendo radiografie con riprese dall’alto verso in basso ed obliquamente. Tale esame fornisce informazioni sulle strutture delle ghiandole e sulle eventuali alterazioni della mammella, consentendone l’esplorazione in tutta la sua completezza.
La mammografia rappresenta l’unica metodica che permette al medico di diagnosticare neoplasie della mammella anche in fase molto precoce, quando sono di dimensioni a volte di pochi millimetri, ancora non palpabili né documentabili con altri esami medici. Inoltre l’esame ripetuto della mammografia non è rischioso.

Come raccomandato dalle linee guida europee, l’ASL di Lecco, collaborando con la LILT, offre la possibilità alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, di eseguire ogni due anni gratuitamente una mammografia bilaterale, nell’ambito della campagna di screening mammografico.

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Per ulteriori approfondimenti, scarica l’opuscolo redatto dal Comitato Scientifico Nazionale della LILT sul tumore al seno.

Le visite senologiche si eseguono in tutti gli ambulatori LILT, su appuntamento telefonando ai numeri disponibili nella sezione “contatti“.

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Al tema della prevenzione del tumore al seno è dedicata alla Campagna Nazionale “Nastro Rosa” .
Tutti gli anni, nel corso del mese di ottobre (“Mese Rosa”) la LILT organizza una serie di eventi di sensibilizzazione alla prevenzione di questa patologia e gli ambulatori LILT effettuano visite senologiche gratuite.

 

 

IMPORTANTE:
le informazioni presenti in questa pagina non sostituiscono il parere del medico